Nuove VISITE IDONEITA' dopo il COVID: uno SPECIALISTA ci spiega TUTTO
Intervista al dottor Carlo Giammattei, vice presidente regionale della Federazione dei Medici Sportivi Italiani
E’ un vero e proprio “specialista” della visita di idoneità sportiva. Da anni il dottor Carlo Giammattei è un personaggio molto conosciuto nell’ambito sportivo. A lui così ci rivolgiamo all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo protocollo per il “RETURN TO PLAY”, ovverosia la nuova visita di idoneità per coloro che fanno sport e che sono stati vittime del covid. E’ infatti scattata la corsa per rivolgersi a centri pubblici e privati per poter subito tornare a fare attività. Un’esigenza fondamentale per le tante squadre di calcio, dilettantistiche e giovanili, che in Toscana torneranno a giocare a partire dal 12 Febbraio.
Dottor Giammattei, finalmente c’è un nuovo protocollo per il ritorno in campo. “Tutto è legale e attuativo. La pubblicazione delle nuove regole, in attesa della approvazione del Ministero della Salute, hanno creato un po’ di confusione. Ora tutto è chiarito. Tecnicamente ritengo giusto che si sia cambiato, visto che il covid non è più lo stesso di un anno fa e con i vaccini tante cose sono mutate”.
Senza entrare nel merito di cosa va fatto in termini di visita, si parla sempre di soggetti sani e ci riferiamo a coloro che hanno contratto il covid in maniera lieve e sono stati persino asintomatici. “E’ chiaro che ci siamo trovati di fronte a una nuova situazione epidemiologica e una malattia nuova. Serviva comportarsi in base alla conoscenze. Ora abbiamo visto che se presa in forma lieve non crea problemi al cuore e complicanze al sistema cardio-respiratorio. Così sono stati divisi gli atleti in varie fasce e secondo l’età, cercando di favorire un rientro prima possibile all’attività”.
Una visita “RETURN TO PLAY” costa uguale a quella “normale” per avere l’idoneità sportiva? “Non c’è una tariffa ben precisa, visto che è una cosa nuova, dipende poi anche dagli esami che vengono effettuati e dal centro dove ci si rivolge”.
Si dice che sia meglio ritornare dove si è fatto già la visita di idoneità che è in corso. “Sarebbe auspicabile che l’atleta si rivolgesse al medico che gli ha concesso l’idoneità. Basterebbe così rifare un elettrocardiogramma a riposo e uno da sforzo e avere la nuova con la stessa data di scadenza della precedente. In ogni cosa, ribadisco, che siamo in presenza sempre di atleti che sono stati asintomatici”.
In caso contrario invece? “Se si dovesse andare in un altro centro, allora la visita sarebbe completamente nuova e andrebbe rifatta dall’inizio alla fine, compreso gli ulteriori esami previsti dal protocollo “RETURN TO PLAY”. A quel punto si rilascerebbe anche una nuova data di idoneità”.
Ma a chi ci si deve rivolgere per fare queste visite? “Serve andare nei centri accreditati dalla Regione Toscana per la medicina dello sport oppure nei servizi ASL della medicina dello sport”.
Cambiano i tempi di attesa si ci si rivolge al servizio pubblico? “Può anche essere visto che con il covid il servizio pubblico della ASL è un po’ in difficoltà in alcune zone della Toscana. Nella strutture private penso che sia un’ampia disponibilità, credo al massimo in una settimana o dieci giorni. Personalmente collaboro attualmente con il centro “Martini” di Lucca e con lo “Sport Village” di San Rossore e i tempi di attesa sono di pochi di giorni”.
I costi sono diversi dal pubblico al privato? “Diciamo innanzitutto che fino a 18 anni sono gratuite nelle ASL e in alcune strutture private convenzionate. Sopra i 18 anni varia a seconda delle disciplina e del centro che si sceglie. Per il calcio indicativamente sotto i 40 anni c’è un tariffa massima di 83 euro e sopra i 40 di 123 euro massimo”.
Molti ci chiedono: un ragazzo di età inferiore ai 12 anni per il quale non è prevista la visita di idoneità agonistica, in caso abbia contratto il covid, è tenuto al “RETURN TO PLAY”?
“Qua si parla di attività sportiva non agonistica che viene certificata dai medici di famiglia o dello sport. Non esiste una normativa che riguarda la ripresa dell’attività per questa fascia d’età. Io credo in ogni caso che serve del buon senso, chiaramente mi riferisco a casi asintomatici e di lieve entità. La Federazione dei Medici Sportivi però consiglia di usare lo stesso protocollo dell’agonistica. Per coloro che giocano nelle Scuole Calcio io consiglierei di rivolgersi al proprio pediatra che valuterà le modalità del rientro del bambino o richiedere eventuali accertamenti”.
CHI E’ CARLO GIAMMATTEI
E’ stato direttore di Medicina dello Sport per Lucca e Versilia del Dipartimento di Prevenzione della Toscana Nord Ovest fino alla fine del 2021. Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa con specializzazione in Medicina dello Sport nel 1984, sempre a Pisa nel 1987. Inoltre ha al suo attivo diversi corsi di specializzazione universitaria. È stato Medico Specialista presso il Centro di Medicina dello Sport Fmsi di Lucca dal 1987 al 1993, quando ha assunto il ruolo di Assistente Medico in Sanità Pubblica e Territoriale della Valle del Serchio. Dal 1995 è stato Dirigente medico di primo livello nella struttura di Medicina dello Sport e Traumatologia presso l’allora Azienda Usl 2 di Lucca, di cui ha assunto nel 2012. Dal dicembre 2000 fino al 2020 è stato Presidente dell’Associazione Medici Sportivi FMSI della provincia di Lucca. Attualmente è il vice presidente toscano della FMSI.
Ha partecipato a vari convegni, scritto libri e pubblicato articoli scientifici su vari argomenti della medicina dello sport. Ha inoltre collaborato con il professor Castellacci alla preparazione di una trasferta in Germania per la nazionale di calcio in vista dei Mondiali 2006, conclusasi con un trionfo azzurro. È stato anche medico della nazionale italiana di ciclismo ai Campionati del Mondo dal 2010 al 2014, nonché medico di altre squadre professionistiche di ciclismo a livello internazionale.