Il GIOCATORE è INNOCENTE e l'ARBITRO viene SBUGIARDATO dal GIUDICE
Prova televisiva non ritenuta idonea e la squalifica non viene tolto a un ragazzo della San Michele Cattolica Virtus
Ancora un caso curioso nel mondo del calcio giovanile toscano. Nell'epoca del VAR e di un calcio che cerca di raggiungere il più possibile una certa "trasparenza", fa da contrarlare quanto riportato nel Comunicato Ufficiale del Comitato Regionale della LND uscito giovedì 13 febbraio.
Ci riferiamo al camponato Giovanissimi Elite regionali e il caso in questione fa riferimento al ricorso presentato dalla San Michele Cattolica Virtus, contro la squalifica di un proprio tesserato, per una presunta aggressione a un avversario al termine della partita in trasferta contro la Lastrigiana disputata lo scorso12 gennaio. Lo squalificato è il calciatore giallorosso Emanuele Ponzillo per cinque giornate per, come si legge nella sentenza del Giudice Sportivo Territoriale, aver “assunto una condotta violenta nei confronti di un giocatore avversario”.
Ammettendo di aver sanzionato un altro proprio tesserato per essersi scagliato contro un avversario, la società fiorentina ha effettuato il ricorso in quanto Emanuele sarebbe stato totalmente estraneo al fatto e, insieme al ricorso, ha allegato la documentazione video come fedele testimonianza.
Il ricorso, tuttavia, non è stato accolto con la motivazione che ammette che Emanuele Ponzillo non si è reso protagonista di alcuna condotta violenta, ma al tempo stesso viene specificato che i mezzi di prova audiovisiva che possono essere utilizzati nel procedimento sono solo quelli provenienti dagli organi ufficiali.
La cosa più brutta che emerge e che l’arbitro Alessandro Rastelli, anche a fronte di una richiesta di integrazione al referto abbia confermato la “sua” versione. Ecco il testo del comunicato però che smentisce totalmente l’arbitro: “...la visione delle immagini sembra contraddire quasi tutte le dichiarazioni arbitrali. Non è ravvisabile alcun contatto tra il giocatore ed il portiere avversario che arriva molto dopo ed anzi sembra salutare gli avversari prima di andarsene. Il giocatore Ponzillo non colpisce nessuno, non viene allontanato da nessun dirigente (e quindi non oppone nessuna resistenza) e non applaude nemmeno...”.
Il respingimento del ricorso si conclude così: “La Corte in effetti si trova nella oggettiva impossibilità di variare le corrette decisioni del Giudice di prime cure ma, stante la contestazione dei fatti operata dalla reclamante (su immagini che non appaiono, prima facie, soggette a manomissioni) ha il dovere di segnalare ai competenti organi istituzionali ex art. 50 punto 3 le eventuali erroneità in punto di fatto contenute nel rapporto di gara e nel successivo supplemento; tale doverosa verifica potrebbe essere posta in essere anche attraverso la deposizione delportiere della Lastrigiana (Canosa Francesco) il quale, stante la sua posizione di presunta persona offesa, avrebbe la possibilità di confermare o meno, l'una o l'altra versione”.
Esce un "quadro" della situazione così piuttosto triste. Il ragazzo domenica prossima sconterà la quinta giornata di squalifica e nessuno ora gli potrà restituire quanto tolto. La sentenza del Giudice Sportivo Territoriale lo scagiona completamente.
Resta poi l'interrogativo sull'uso o meno delle prove televisive (quando ci sono...) che anche il mondo del calcio dilettantistico e giovanile dovrebbe valutare se voler inserire o meno per evitare casi del genere. Infine, il comportamento dell'arbitro è certamente da censurare: noi siamo sempre stati a difesa di questo mondo, bistrattato e poco considerato, ma che è giusto anche "criticare" quando ci sono casi del genere.