Claudio Piccinetti, grande personaggio del calcio toscano da alcuni mesi Responsabile della Scuola Calcio della Bellaria Cappuccini, parla a trecentosessanta gradi della sua lunga esperienza nel mondo del calcio e di quali sono le problematiche di quello attuale.

Nato a Ponsacco il 31 marzo 1952, Piccinetti è stato un centravanti cresciuto nella Fiorentina, e con i viola debutta in Serie A nella stagione 1970-1971; dopo quattro gare in massima serie viene girato dapprima al Prato, in Serie C, e successivamente al Catania, in Serie B. Nel 1974 disputa un'altra stagione in serie cadetta con il Catanzaro, prima di passare al Novara dove gioca per due anni in Serie B e un anno in C, mettendo in questo ultimo caso a segno 15 reti nel campionato 1977-1978. Termina la carriera in Serie C1 con il Benevento, e infine in Serie C2 con il Montevarchi.

Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera da allenatore dove ha avuto un'importante carriera nei maggiori settori giovanili professionisti toscani, Fiorentina in primis, e negli ultimi quindici anni si è dedicato alla Scuola Calcio. Adesso è alla Bellaria Cappuccini, club nel quale lavorano i suoi tre figli: Tommaso (allenatore 2004), Giacomo (alllenatore 2011) e Lorenzo (Responsabile tecnico Allievi A ed Allievi B).

Piccinetti, nell'intervista rilasciata a TOSCANAGOL, chiede che un personaggio con il suo ricco ed importante curriculum venga ascoltato e critica la presunzione e talvolta mancanza di rispetto di molti giovani che si affacciano al mondo del calcio. Inoltre, racconta i primi mesi nel club di Pontedera, asserendo di essersi trovato bene e di aver trovato istruttori validi, anche se c'è qualcosa da migliorare, su tutte far capire agli istruttori che prima di tutto sono degli insegnanti e che, soprattutto nella scuola calcio, la cosa veramente importante è la crescita.

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