"Era un RAGAZZO fantastico e un CALCIATORE di prospettiva"
Il ricordo struggente di Lorenzo Burgalassi da parte di chi ha lo conosciuto e apprezzato
Guardi la lista del Tuttocuoio nella prima giornata di campionato di serie D girone D sul campo di Lentigione e vedi con il numero 13 in panchina Lorenzo Burgalassi. Passano appena due settimane e scopri che questo ragazzo non c'è più, portato via in maniera fulminante da una malattia che non perdona.
E' una notizia (LEGGI QUA) che sta sconvolgendo tutto il mondo del calcio e non solo quello toscano. La morte di un ragazzo di diciotto anni è una tragedia immensa. un vuoto incolmabile che come sempre ti pone di fronte a domande più grandi di te.
Ma chi era Lorenzo Burgalassi? TOSCANAGOL ha provato a sentire chi lo ha seguito in questi anni nel mondo del calcio.
Guido Grassi è colui che l'ha fatto iniziare nella Scuola Calcio del Fauglia, poi insieme andarono alle Colline Pisane, quindi il passaggio alla Scuola Calcio del Pisa che era stata chiamata "Progetto Giovani Neroazzurri". Un'esperienza di due anni, poi il passaggio a Montopoli Valdarno dove era attiva invece una Scuola Calcio del Viareggio che era nei professionisti. Si chiamava "Progetto Giovani Bianconeri" e qua Grassi e Lorenzo conobbero Edoardo Pennati.
"A Lorenzo ho sempre dato tanti consigli calcistici - ricorda uno sconsolato Grassi - e sono sicuro che sarebbe diventato un calciatore. Non gli mancava niente e poi era una persona stupenda, un bimbo d'oro. Era bravo a scuola e nella vita di tutti i giorni. Era cresciuto con mio figlio Manuel, presto sarebbe venuto a cena a casa nostra e io mi ero ripromesso di andarlo a vedere giocare con il Tuttocuoio. Ora invece è tutto finito".
Ha le lacrime agli occhi anche Edoardo Pennati che ha un ricordo bellissimo di Lorenzo. "Sono i misteri della vita. Al Padreterno serviva qualcuno di bravo e buon lassù, altrimenti non si spiega tutto questo. Lorenzo era veramente un grande ragazzo, non ci hai mai dato alcun tipo di problema. Era sempre presente, serio e disciplinato. Non ho parole".
Da Viareggio ecco il ricordo di Alfredo Casani, allenatore di Lorenzo Burgalassi nella categoria Giovanissimi Nazionali con l'allora Esperia poi fallita. "Era arrivato da noi insieme una nidiata di ragazzi che erano venuti da una società , di cui non ricordo il nome, sul pisano/livornese. Arrivarono insieme al loro vecchio mister Lorenzi. Che li alleno per un anno. I migliori si allenavano con noi del 98'. E giocavano la domenica. L'anno dopo nella categoria 99' me li assegnarono e disputammo un onorevole stagione tra campionato e tornei. tre vinti. Lui era un punto di forza della difesa".
Poi il Viareggio perse la Lega Pro dopo le vicissitudini societarie, i ragazzi si liberarono e andarono in parecchi a Lucca. "C'erano i vari D'Angelo, Capasso, Lorenzo ed altri che ora non ricordo. Era un gran bravo ragazzo. Fisico possente e intelligente tatticamente. Da allora non l'ho più visto se non dall'amicizia su Facebook".
Claudio Puccinelli, attuale preparatore dei portieri della Lucchese aveva conosciuto Lorenzo Burgalassi quando era a Viareggio. "Me lo ricordo molto bene, aveva i capelli lunghi e lo prendevo in giro per il cognome, lo storpiavo per scherzo in vari modi, quando l'ho ritrovato a Lucca mi aveva fatto molto piacere. Non ricordo il ruolo in cui giocava, ora ho in mente solo il ragazzo e gli scherzi con lui. È un giorno triste, quando li conosci e li vedi giocare non puoi pensare una cosa così".
Dopo due stagioni con la Lucchese nella categoria Allievi, a Pontedera Lorenzo era arrivato due stagioni quando alla guida del settore giovanile c'era Daniele Zini. "Voleva avvicinarsi a casa e in più altri suoi amici erano arrivati dalla Lucchese al Pontedera come Fino e Benericetti".
Due stagioni in granata sempre sotto la guida di Nico Scardigli, prima Under 17 poi Berretti. "Ho il ricordo di un ragazzo e una famiglia eccezionali - aggiunge Zini - come ce ne sono pochi, mai un problema, mai una polemica. Come calciatore cosa posso dire? Era un difensore centrale, bel fisico, forte di testa, è stato una colonna portante prima dell'Under 17 e poi Berretti. Ho un ricordo veramente splendido di lui e della sua famiglia. Per me il dolore è doppio in questo momento, ci possiamo solo stringere attorno alla sua famiglia e condividere con loro il dolore per la sua scomparsa".
Paolo Giovannini, direttore generale del Pontedera, ha "accontentato" Lorenzo che chiedeva una piazza dove fare esperienza mandandolo in prestito al Tuttocuoio. "Venne da me un mese fa per chiedermi un consiglio. Io l'avevo lasciato libero di decidere: poteva stare con noi nella Berretti oppure andare a provare a giocare con i più grandi. Ha scelto il Tuttocuoio e l'abbiamo accontentato. Era un ragazzo affabile ed educato che non meritavo questo dalla sorte".
Paola Coia, Presidente del Tuttocuoio, lo ricorda come un ragazzo pieno di entusiasmo: “Aveva tanta voglia di far bene, una sensibilità e un’educazione estrema”. Ha conosciuto Lorenzo quattro anni fa, quando giocava alla Lucchese insieme a suo figlio, per poi passare insieme al Pontedera e infine approdare al Tuttocuoio. La Presidente ha seguito passo dopo passo la malattia di Lorenzo e, solo ieri, gli aveva mandato lo striscione che i tifosi gli hanno dedicato durante l’ultima partita contro il Rimini. Il giovane sembrava avere avuto un miglioramento, ma poi non ce l’ha fatta.