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"AVVERSARI doppiamente ANTISPORTIVI, fatto un TORTO allo SPORT"

Juniores Regionali Gir. D, l'allenatore del Forcoli Valdera Lorenzo Dell'Agnello "tuona" contro il comportamento del Fratres Perignano

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Lorenzo Dell'Agnello, allenatore della formazione Juniores Regionali del Forcoli Valdera, che denuncia il comportamento antisportivo tenuto nell'ultimo turno dagli avversari del Fratres Perignano, vittoriosi in trasferta per due reti ad una.

Gentilissima redazione, non è mio costume lamentarmi ne per arbitraggi ne per altro, perché ho sempre pensato che gli episodi in fondo ad una stagione ne possiamo contare tanti a favore quanti a sfavore. Quanto successo però questo sabato nella partita del campionato Juniores Regionale, girone D, tra Forcoli (squadra da me allenata) e Perignano va al di la del classico episodio di campo e contro ogni valore di sportività e fair play, che sono per me imprescindibili e che dovrebbero essere alla base del percorso formativo in special modo nelle categorie giovanili.

Circa alla metà del primo tempo il DG, a causa di uno scontro di gioco a palla lontana, ferma il gioco per ammonire i protagonisti dello screzio, a quel punto il gioco riprende come da regolamento da una palla a due all’incirca cinque-sei metri fuori dalla nostra area di rigore. Sulla palla vanno un mio giocatore e un avversario i quali si trovano d’accordo verbalmente che ci avrebbero restituito la palla (cosa ammessa anche dal giocatore del Perignano a fine gara). Il giocatore del Perignano inaspettatamente calcia fortissimo in porta, con tutta la mia squadra ferma e portiere incredulo che ovviamente non si aspettava il tiro. La palla si insacca e i giocatori del Perignano esultano. Nascono dei capannelli ovunque, in campo e tra le panchine e dopo qualche minuto regolarmente giocato, e dopo varie insistenze, si giunge alla conclusione che ci avrebbero fatto segnare il gol del pareggio. Tutto sembrava chiarito. Il mio giocatore parte palla al piede con tutti i giocatori avversari fermi, arriva al limite dell’area quando un nuovo colpo di scena lascia nuovamente tutti sconcertati. Il portiere si oppone al mio giocatore togliendo la palla dalla sua disponibilità contravvenendo a quelli che erano gli ordini della panchina. Nuovi parapiglia, nuovi battibecchi. Da quel momento non ci hanno più lasciato pareggiare e la partita si è svolta regolarmente terminata per l’appunto con un gol di scarto per gli ospiti, quindi anche nell’economia del risultato l’episodio risulta determinante.

A fine primo tempo, i dirigenti volevano in qualche modo spiegarmi quanto successo adducendo cose inverosimili e fuorvianti, i fatti erano lampanti e ogni spiegazione si è rivelata tendenziosa e di parte. Di contro ho avuto la solidarietà dei ragazzi della loro panchina i quali si dicevano imbarazzati di quanto accaduto e che provavano un senso di vergogna per quanto visto. Solo a fine partita un dirigente si è avvicinato a me dicendo che avevo ragione, ma a quel punto i giochi erano fatti. Nessuno ha avuto il buon gusto di scusarsi, anzi si ricercava una giustificazione in cose che riguardavano il gioco e non l’episodio in se. Io alla fine ho dato la mano a tutti, mister Bargilli compreso, che tutti mi dicono essere una brava persona, cosa che non metto in dubbio e che sicuramente sarà vera, ma al quale imputo una cattiva gestione della situazione. I giocatori possono essere presi dall’agone sportivo e possono fare molti errori, ma se dalla panchina fosse arrivato un chiaro segnale, una presa di posizione forte e risoluta (anche dopo “l’insubordinazione” del portiere) probabilmente adesso non sarei qua a scrivere. La mia non è una denuncia contro il Perignano e i suoi dirigenti, per carità, siamo tutti appassionati di questo sport e persone che lavorano sodo tra mille difficoltà, la mia vuole essere una riflessione sul malcostume tutto italiano della “furbata”, della scorciatoia, del risultato finale come valore assoluto, a discapito di altri principi dei quali ci piace riempirci la bocca come lealtà, sportività. Il siparietto iniziale di dare il cinque a tutti i giocatori, panchina compresa, perde tutto il suo significato di fronte a queste situazioni. Non ce l’ho con nessuno, è successo, basta… scrivo affinché protagonisti e non possano riflettere su quali siano le cose veramente importanti. Non è stato fatto un torto a me o al Forcoli, è stato fatto un torto allo sport. I miei ne escono delusi e amareggiati tanto da metter in discussione quei valori di cui parlo sopra, e questa sinceramente è la peggior lezione che una partita di calcio può dare. A suo modo anche il Perignano è stato danneggiato perché ho visto negli occhi di quei ragazzi la consapevolezza di non aver vinto con merito, di aver usato un aiutino tant’e che non hanno nemmeno esultato, quindi sono stati privati di qualcosa anche loro, della gioia di un risultato ottenuto con le proprie forze. Permettetemi di fare i complimenti ai miei per la calma mantenuta, perché poteva costarci cara anche in termini disciplinari, se penso al me giocatore di venti anni fa non so come avrei reagito, adesso che sono l’allenatore sono consapevole che devo essere l’esempio, la loro guida, il loro punto di riferimento. Io posso dire con sicurezza di esserlo per i miei, auguro a tutti di poter dire altrettanto. Scusate se mi sono dilungato.

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  Scritto da La Redazione il 22/10/2019
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